Leggi l'intervento completo di Mons. Dario Viganò all'inaugurazione della mostra

Nel suo Messaggio per la 50° Giornata Mondiale della Comunicazioni Sociali, papa Francesco ha usato queste parole: «La comunicazione, i suoi luoghi e i suoi strumenti hanno comportato un ampliamento di orizzonti per tante persone. Questo è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità. Mi piace definire questo potere della comunicazione come “prossimità”. L’incontro tra la comunicazione e la misericordia è fecondo nella misura in cui genera una prossimità che si prende cura, conforta, guarisce, accompagna e fa festa».

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Papi in soggettiva. I pontefici, il cinema, l’immaginario
Palazzo della Triennale
2-18 ottobre 2017
martedì-domenica 10.30-20.30
Ingresso libero

La mostra è patrocinata dalla Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali (CEI), dalla Diocesi di Milano e dalla Triennale e realizzata con il contributo di Regione Lombardia.

© Servizio Fotografico Osservatore Romano
© Archivio Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI

La mostra, realizzata da Fondazione Ente dello Spettacolo, racconta, attraverso un suggestivo percorso multimediale, un passo a due: da una parte richiamando alla memoria la predicazione della Chiesa in materia di audiovisivo, dall’altra il modo in cui l’audiovisivo – il cinema e la tv – si è rapportato alla Chiesa e al successore di Pietro, come ne ha rimesso in questione l’aspetto iconico e, conseguentemente, il potere normativo e simbolico lungo il processo di secolarizzazione che dal ‘900 in poi ha investito il Sacro in molte delle sue espressioni.

L’allestimento propone una carrellata di oltre 100 pannelli e più di 300 tra scatti di scena, fotogrammi, prime pagine e documenti, spesso inediti, opere originali.

Sezione 1

La prima sezione, I papi e il cinema è costituita da tre sottosezioni: la prima intitolata Sequenze di Storia: incontri, parole, fotogrammi in cui si documenta, da Leone XIII a Francesco, l’evoluzione del rapporto tra i pontefici e il cinema attraverso le parole del magistero. Gli incontri con il mondo dello spettacolo, i documentari storici e i film nei quali i pontefici in carne e ossa si son prestati all’eccezionale ruolo di “attori”. La seconda, dal titolo Dietro la macchina, produzioni oltre Tevere in cui si racconta l’avventura produttiva delle società cinematografiche legate, più o meno direttamente, agli ambienti vaticani, che raggiunge l’apice tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta: da La porta del cielo (1944) di Vittorio De Sica a La terra trema (1948) di Luchino Visconti, da Abuna Messias (1939) di Goffredo Alessandrini a Mater Dei (1950) di Emilio Cordero. La Orbis Film di Luigi Gedda, l’Universalia di Salvo D’Angelo e le case produttive della San Paolo sorte su ispirazione di don Giacomo Alberione: storie diverse, talvolta controverse, tra successi e fallimenti, convergenze parallele e scontri ideologici, innovazioni tecniche e flop commerciali. Una complessa trama di vicende in una stagione forse irripetibile per i cattolici nel cinema. Nella terza, dal titolo Sguardi cinematografici, si mettono a fuoco i momenti recenti in cui l’estetica del cinema si è intrecciata col racconto audiovisivo dei papi, in quell’incontro tra l’arte cinematografica e la diretta televisiva suggellato dal coinvolgimento di grandi autori, come Ermanno Olmi e Wim Wenders.

© Centro Studi dell’istituto Paolo Vi di Concesio (Brescia)
© Servizio Fotografico Osservatore romano
© Sebastiano Cannavò
© Archivio Isacem-Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia Paolo VI
© Lantern: lantern.mediahist.org
© Servizio Fotografico Osservatore Romano
© Sacher
© CONDOR PICTURES
© AFE
© AFE
© Sky/wildside (Gianni Fiorito)

Sezione 2

Nella seconda sezione, I papi nel cinema, si scoprono le modalità rappresentative utilizzate dal cinema e dalla televisione per la messa in scena del corpo e della figura del Papa. In sceneggiature papali: la storia nel cinema, storie di cinema si illustra l’incontro tra la storia dei pontefici e il cinema in un percorso che fa risaltare l’uso pubblico della storia dei Papi da parte di produttori e registi e la progressiva secolarizzazione della rappresentazione del papa nel cinema. Da La presa di Roma (1905) di Filoteo Alberini, che immortala Pio IX in quello che è considerato il film «genetliaco» della storia del cinema italiano, fino alle Sfumature di verità (2015) su Pio XII. In Storie alternative: The other Pope si approfondiscono le figure papali prodotte dall’immaginazione degli uomini di cinema. Da Kiril I, papa sovietico fantasticato da Michael Anderson in un improbabile set da Guerra Fredda, fino al kafkiano papa di Marco Ferreri e ai sofisticati, introspettivi e onirici papi dei trionfi immaginifici di Nanni Moretti e Paolo Sorrentino. In Biopic: dall’uomo a Pietro, da Pietro all’uomo si entra nel mondo della biografia cine-televisiva, l’ultima arrivata nell’iconografia papale, più alla portata di tutti con sintassi e grammatiche semplici. Da Gli uomini non guardano il cielo, che negli anni Cinquanta portò, con poco successo, la vita di Pio X sullo schermo fino ai papi televisivi trionfatori dell’auditel del terzo millennio: Papa Giovanni, Il papa buono, Karol un uomo diventato papa, Giovanni Paolo II, Karol un papa rimasto uomo, Papa Luciani il sorriso di Dio, Paolo VI il papa nella tempesta, Sotto il cielo di Roma, Chiamatemi Francesco

Postazione Edicola e Postazione Video

A conclusione del percorso, una postazione edicola: la Rivista il cinematografo e i papi, dove si presentano alcune delle pagine più significative che il periodico di cinema più antico ha dedicato ai papi. Infine una postazione video, in cui vengono proiettati frammenti cinematografici di papi nel cinema e filmati storici che segnano il rapporto tra papi e cinema.

Numerosi i materiali esposti anche rari e pregiati, che mettono a fuoco una relazione composita, spesso contraddittoria, ma mai neutra, tra i papi e il cinema.

© Rivista del Cinematografo
© Rivista del Cinematografo
© Rivista del Cinematografo
© Rivista del Cinematografo

Ritratti di Papi di Alex Pagani

La mostra è arricchita anche da ritratti di Papi realizzati da Alessandro Pagani, artista contemporaneo. Sono raffigurati: Leone XIII, Pio X , Pio XI, Pio XII, Benedetto XV, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco.

“Il genere del ritratto, nonostante tutti gli accadimenti nell’arte moderna e contemporanea, e nello stesso contesto della pittura, non è mai realmente tramontato. Negli ultimi anni in particolare i volti sono stati smontati, defigurati, sciolti come cera o addirittura strappati dal loro supporto; tutto forse generato da Bacon ma potrebbe essere una eccessiva semplificazione. Io stesso da diversi anni pratico una pittura che partendo dal dato figurativo, realista, cambia divenendo informe in alcuni settori del quadro, annientando proprio i volti. In tal senso rappresentare i pontefici, cercandone la personalità, senza attuare alcuna alterazione ma ritornando a un concetto tradizionale (ma non “vecchio”) di ritratto è stata la sfida” . A. Pagani
Sito dell’artista: www.alessandropagani.com

PIO X - Ritratto di Alessandro Pagani
PIO XII - Ritratto di Alessandro Pagani
Pio XI - - Ritratto di Alessandro Pagani
Benedetto XV- Ritratto di Alessandro Pagani
Paolo VI - Ritratto di Alessandro Pagani
Leone XIII - Ritratto di Alessandro Pagani
Giovanni XXIII - Ritratto di Alessandro Pagani
Giovanni Paolo II - Ritratto di Alessandro Pagani
Giovanni Paolo I - Ritratto di Alessandro Pagani
Francesco - Ritratto di Alessandro Pagani
Benedetto XVI - Ritratto di Alessandro Pagani

Gruppo di lavoro

Progetto di: don Davide Milani (presidente Fondazione Ente dello Spettacolo); Direzione scientifica, ricerche, testi dei pannelli: Gianluca della Maggiore (Scuola Normale Superiore, Pisa); Coordinamento editoriale: Gianluca Arnone (Fondazione Ente dello Spettacolo); Coordinamento tecnico, ricerca iconografica: Giulia Angelucci (Tv2000); Progettazione allestimento e grafica: Marco Micci (Studio Grafico Migual); Postazione video: Antonio Vaiano; Segreteria: Livia Fiorentino; Allestimento: TM Communication.

La Fondazione Ente dello Spettacolo – promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana – presieduta da mons. Davide Milani, è impegnata nella diffusione, promozione e valorizzazione della cultura cinematografica in Italia. Si pone come riferimento imprescindibile nel campo della cultura cinematografica, per i privati e per le istituzioni e gli operatori del settore. Collabora attivamente con tutte le principali realtà artistiche e industriali del panorama cinematografico italiano e internazionale. È presente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia con un proprio spazio, collabora con il MiBACT, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e pubblica, dal 1928, la “Rivista del cinematografo”.