Nel suo Messaggio per la 50° Giornata Mondiale della Comunicazioni Sociali, papa Francesco ha usato queste parole: «La comunicazione, i suoi luoghi e i suoi strumenti hanno comportato un ampliamento di orizzonti per tante persone. Questo è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità. Mi piace definire questo potere della comunicazione come “prossimità”. L’incontro tra la comunicazione e la misericordia è fecondo nella misura in cui genera una prossimità che si prende cura, conforta, guarisce, accompagna e fa festa».
La mostra, realizzata da Fondazione Ente dello Spettacolo, racconta, attraverso un suggestivo percorso multimediale, un passo a due: da una parte richiamando alla memoria la predicazione della Chiesa in materia di audiovisivo, dall’altra il modo in cui l’audiovisivo – il cinema e la tv – si è rapportato alla Chiesa e al successore di Pietro, come ne ha rimesso in questione l’aspetto iconico e, conseguentemente, il potere normativo e simbolico lungo il processo di secolarizzazione che dal ‘900 in poi ha investito il Sacro in molte delle sue espressioni.
L’allestimento propone una carrellata di oltre 100 pannelli e più di 300 tra scatti di scena, fotogrammi, prime pagine e documenti, spesso inediti, opere originali.
Sezione 2
Nella seconda sezione, I papi nel cinema, si scoprono le modalità rappresentative utilizzate dal cinema e dalla televisione per la messa in scena del corpo e della figura del Papa. In sceneggiature papali: la storia nel cinema, storie di cinema si illustra l’incontro tra la storia dei pontefici e il cinema in un percorso che fa risaltare l’uso pubblico della storia dei Papi da parte di produttori e registi e la progressiva secolarizzazione della rappresentazione del papa nel cinema. Da La presa di Roma (1905) di Filoteo Alberini, che immortala Pio IX in quello che è considerato il film «genetliaco» della storia del cinema italiano, fino alle Sfumature di verità (2015) su Pio XII. In Storie alternative: The other Pope si approfondiscono le figure papali prodotte dall’immaginazione degli uomini di cinema. Da Kiril I, papa sovietico fantasticato da Michael Anderson in un improbabile set da Guerra Fredda, fino al kafkiano papa di Marco Ferreri e ai sofisticati, introspettivi e onirici papi dei trionfi immaginifici di Nanni Moretti e Paolo Sorrentino. In Biopic: dall’uomo a Pietro, da Pietro all’uomo si entra nel mondo della biografia cine-televisiva, l’ultima arrivata nell’iconografia papale, più alla portata di tutti con sintassi e grammatiche semplici. Da Gli uomini non guardano il cielo, che negli anni Cinquanta portò, con poco successo, la vita di Pio X sullo schermo fino ai papi televisivi trionfatori dell’auditel del terzo millennio: Papa Giovanni, Il papa buono, Karol un uomo diventato papa, Giovanni Paolo II, Karol un papa rimasto uomo, Papa Luciani il sorriso di Dio, Paolo VI il papa nella tempesta, Sotto il cielo di Roma, Chiamatemi Francesco

Gruppo di lavoro
Progetto di: don Davide Milani (presidente Fondazione Ente dello Spettacolo); Direzione scientifica, ricerche, testi dei pannelli: Gianluca della Maggiore (Scuola Normale Superiore, Pisa); Coordinamento editoriale: Gianluca Arnone (Fondazione Ente dello Spettacolo); Coordinamento tecnico, ricerca iconografica: Giulia Angelucci (Tv2000); Progettazione allestimento e grafica: Marco Micci (Studio Grafico Migual); Postazione video: Antonio Vaiano; Segreteria: Livia Fiorentino; Allestimento: TM Communication.